DOLOMITI EXTREME TRAIL

Sabato sette giugno, Angela Anni e Franco Possi hanno partecipato ad una corsa, o meglio ad un Trail in alta montagna, nella bellissima cornice della Val di Zoldo , nel cuore delle Dolomiti. La competizione di KM 53 con D+3800 e D- 3710 che si sviluppa su di un percorso ad anello ha portato la nostra coppia di ferro a toccare alcuni tra i più spettacolari massicci dolomitici che fanno da coronamento alla valle.

Anna si classifica al 245esimo posto nella calssifica assoluta in 10 ore 40 minuti e 19 secondi cogliendo il 22esimoposto nella classifica femminile.

Franco in 10 ore 23 minuti e 10 secondi si classifica in 353esima posizione

Marco Cocchi

AVIS HALF MARATHON OSSOLANA

Ben organizzata, sofferta, purtroppo poco partecipata, assolata, caldissima…

Questi i primi aggettivi che vengono in mente pensando alla prima edizione della AVIS HALF MARATHON di Domodossola, la corsa della “goccia” (volantini e pettorali a tema).

Domenica Domodossola era veramente calda e lungo il percorso pochi erano i metri d’ombra.

Tanti podisti, soprattutto nei chilometri finali, si sono “arresi” ma senza perdere il sorriso. Questo grazie ai volontari lungo il percorso, ai ristori, ai gruppi folcloristici, alle donnine walser  che passavano i sali (non erano un miraggio…erano vere!) al pubblico ben distribuito lungo tutti i 21k che incoraggiava anche chi ormai aveva perso le speranze e all’organizzazione perfetta di tutto lo staff Avis.

Usciti dal centro di Domodossola la corsa attraversava i comuni di Villadossola, Beura, Cosasca, Croppo di Trontano per poi ritornare nei pressi del Collegio Rosmini dove erano collocati anche tutti i servizi pre e post-gara.

Il primo uomo a raggiungere il traguardo è stato il biellese Alberto Mosca (Palzola) in 1h10’, seguito da Graziano Zugnoni (Melavi Ponte) e dal compagno di squadra Corrado Mortillaro (Palzola) staccato di 5’27’’.

La vincitrice femminile è stata Melissa Ragonesi,  di Villa,  per la cronaca già vincitrice della nostra mezza, con il tempo di 1h29’56’’ che ha letteralmente staccato la seconda classificata di ben 6’52’’, Michela Uhr. Terzo posto per Romina Caretti con il tempo finale di 1h39’11’’.

Noi dell’Arona dovevamo testare, anche per tutti voi, questa prima edizione.

Un sentito ringraziamento alle “cavie”!

21

ROSSI MARCO

SM35

6

1:27:12

98

GIOIOSA STEFANO

SM35

23

1:42:47

137

TONELLO GIUSEPPE

SM60

3

1:49:33

148

LEONARDI RAFFAELLA

SF35

2

1:50:53

174

TAGINI MAURIZIO

SM40

33

1:56:20

177

FUMAGALLI STEFANO

SM40

34

1:57:21

179

DELL’ACQUA DAVIDE

SM40

35

1:57:36

 Lella

Great Wall Marathon – 17 Maggio 2014

La prima volta che ho sentito parlare della Great Wall Marathon è stato più di un anno fa dal mio amico Roberto (depositario del copyright della celeberrima Tattica Di Piano: “parti a palla!”). Trasferitomi a Jakarta, ho pensato che Beijing non sarebbe stato poi cosi lontano (“non cosi lontano” si sarebbe poi rivelato un volo di circa sette ore e mezza) e ho deciso di buttarmi. Great Wall Marathon sia!

Giunti sul posto si ha subito la percezione che la manifestazione sia organizzata in maniera impeccabile dalla Adventure Marathons (Danimarca). Provvidenzialmente, gli organizzatori hanno previsto una ricognizione del percorso due giorni prima della gara allo scopo di far saggiare ai partecipanti la realtà di correre sulla Grande Muraglia. Durante questo sopralluogo, risulta subito evidentissimo come l’imperatore Qin Shi Huang, quando ha dato inizio alla costruzione della Muraglia, l’avesse pensata per difendersi dalle invasioni mongole e non sospettava che più di 2200 anni dopo qualche mentecatto avrebbe potuto pensare di correrci sopra. Infatti sulla maggior parte della Muraglia risulta pressoché impossibile correre e questo è essenzialmente dovuto a due fattori. Primo la conformazione dei gradini che è assolutamente irregolare sia in altezza che in profondità: vi si alternano quindi piccole asperità alte solo qualche centimetro e profonde un paio di passi con assurdi gradini alti fino al ginocchio su cui è astento possibile appoggiare completamente il piede, oppure un mix delle due cose. In secondo luogo le pendenze che sono assolutamente irragionevoli, di gran lunga più vicine a un trail o a una skyrace che a una corsa su strada, quale in effetti la Great Wall Marathon non è. Dopo la ricognizione si ha pienamente (e dolorosamente) coscienza del fatto che i 5’164 gradini dello slogan (“5’164 Steps into History”) non saranno una passeggiata.

Arrivato il giorno della gara sulla linea di partenza la tensione come sempre sale, perché siamo comunque al cospetto della “Regina delle Distanze”. La cosa positiva è che so cosa mi aspetta, quella negativa…è che purtroppo so cosa mi aspetta! Dopo un interminabile discorso di svariate autorità locali di cui non capiamo una singola parola, siamo pronti per lo sparo che darà il via all’avventura e che arriva puntuale alle 7.30.

La prima parte di gara consiste in un primo loop da percorrere sulla Grande Muraglia. Dopo qualche chilometro di tornanti in salita si arriva ad affrontare la prima scalata alla Muraglia passando da 220 a 520 metri di quota, punto più alto della corsa. Da questo punto una ripidissima discesa, sempre sulla Muraglia, ci riporta a transitare in zona partenza/arrivo per incominciare il lungo tratto che si snoda tra i villaggi della Cina rurale. L’idea di dover in seguito ripercorrere questo tratto in senso inverso mi mette i brividi, ma preferisco non pensarci troppo e concentrarmi su questi chilometri di corsa “vera”.

Sebbene questi chilometri (circa 26) non vengano corsi sulla Muraglia (per fortuna, mi sento di aggiungere), regalano delle emozioni travolgenti, pari e forse maggiori di quelle della Muraglia stessa. La gente di questi villaggi si è letteralmente riversata sulle strade per vedere transitare questo gregge di runner amatoriali, con l’entusiasmo del pubblico della maratona olimpica. Gli adulti si portano le seggiole da casa, mentre i bambini tendono la mano per ricevere “il cinque” e ci incitano con quelle poche parole di inglese che conoscono riempiendoci il cuore di emozioni e le gambe di energie. Anche in questa parte di gara le salite non mancano anche se complessivamente meno impegnative rispetto a quelle percorse (e ancora da percorrere) sulla Muraglia.

Il dramma vero (sportivamente parlando) si raggiunge al chilometro 33 quando, una volta ripassati nella zona partenza/arrivo, bisogna affrontare la seconda scalata alla Grande Muraglia. La parte indubbiamente più dura dell’intera corsa è quindi da affrontare in corrispondenza del famigerato muro tanto “caro” a tutti i maratoneti. Questo secondo loop viene affrontato in maniera inversa rispetto al primo e comincia con due chilometri e mezzo circa di abominevole salita a gradini con una pendenza media vicina al 10%. Giusto per avere un raffronto, la salita che porta da Mercurago all’ingresso del Parco dei Lagoni è lunga circa un chilometro ed ha una pendenza media del 4.5%. I famigerati gradini in questo tratto sembrano un campo di battaglia con decine di persone sedute o accasciate, ma prontamente soccorse dallo staff medico fatto arrivare direttamente dalla Danimarca. Nonostante tutto non sembrano molti quelli che sono davvero costretti a gettare la spugna. I più rifiatano per qualche minuto, ingurgitano qualche gel e riprendono la sofferenza verso il punto piu alto. A quel punto resteranno “solo” 5 chilometri di discesa. Durante la salita incontro diversi amici conosciuti durante la vacanza e cerco di incoraggiarli a non mollare, ma quegli stessi incoraggiamenti sono rivolti piu a me stesso che a loro perché ho le vertigini e le gambe in condizioni preoccupanti. Nonostante sia veramente vicino al collasso ogni volta che incrocio i fotografi mi tocca sfoggiare un sorriso da aperitivo al Marconi Beach, quando in realtà vorrei potermi lasciar morire li sul selciato. Sfortunatamente i fotografi sono una quantità oltraggiosa e sono sadicamente dispiegati lungo i tratti più impervi. Arrivato faticosamente (e dolorosamente) al punto più alto (alla fine saranno circa 1100 i metri di dislivello positivo), affronto la discesa lungo gli ultimi chilometri e inizia a farsi strada nella mia mente l’idea che probabilmente riuscirò a sopravvivere anche questa volta.

Ciò si avvera quando entro nella Yin and Yang Square e sento annunciare il mio nome seguito dalla parola “Italy” che suscita subito un moto di tifo. Una volta passato sul traguardo un gigante danese mi mette al collo l’agognata medaglia del peso e dimensioni di un lingotto di piombo e mi abbraccia incurante del fatto che anche la mia maglietta ha appena concluso una maratona e ci sono circa 30 gradi e li ancora una volta, con gli occhi luccicanti, riesco a farfugliare “ce l’ho fatta!”. Lui ovviamente non capisce una parola (io nemmeno capisco la sua risposta), ma mi stringe più forte perché indubbiamente ha capito il linguaggio universale delle emozioni.

Iacopo Trattenero

BIELLA “DUE SANTUARI RUNNING”

Lunedì 2 giugno, il nostro socio Dal Dosso Alberto, ha partecipato alla settima edizione della “DUE SANTUARI RUNNING” gara, che unisce con un percorso di 20 chilometri, il santuario di Graglia al santuario di Oropa.

 Alberto chiude la sua gara in 1 ora 43 minuti e 48 secondi classificandosi al 167simo posto.

Per la cronaca la gara è stata vinta dal forte atleta del Palzola Alberto Mosca alla sua quinta vittoria su sette edizioni con il tempo di 1h 11′ 32”. Dietro di lui si piazzano nell’ordine in 1h16’14” Alessandro Pisani dell’Atl. Candelo e Stefano Velatta dell’AS Gaglianico 1974 in 1h17’57”.

In campo femminile vittoria  per Sarah Aimee L’Epee, atleta dell’Atl. Settimese che entra per la prima volta nell’albo d’oro della manifestazione con il tempo di 1h26’55”. Dietro di lei arrivano praticamente appaiate Viviana Vellati dell’AS Gaglianico 1974 in 1h28”27” e Marcella Belletti degli Orsi Podismo ASD in 1h28’29” a concludere il podio femminile.

Marco Cocchi

 

 

“LA MIA VALLE INTRASCA 2014”

…..e un giorno Jeni Broasca….mi disse: “dai…andiamo…è una passeggiata!!!”

Il primo giugno, abbiamo fatto la 40esima edizione della Maratona della Valle Intrasca, Jeni ed io, e alcuni altri amici della Podistica Arona, sempre presenti nelle gare della zona anche se con una rappresentativa un po’ ridotta per via di alcuni infortuni.

Giornata bellissima, soleggiata e per fortuna un po’ fresca, almeno alla partenza. Siamo tanti, assiepati alla partenza, si corre a coppie….simpatica formula che contraddistingue questa gara, e diversifica un po’ l’individualismo di questo sport, qui si condividono la fatica e la sofferenza con una compagna o un compagno, occorre affiatamento e la consapevolezza che si parte e si arriva in due, bisogna essere pronti ad aiutare il “socio” in caso di necessità. Per lo stesso motivo, bisogna cercare di non essere di peso al “socio”.

Si parte per le vie strette di Intra, passo sopportabilissimo, almeno per noi delle retrovie, si corre affiancati quando c’è spazio, inutile allungare ora, ci sarà molta salita ed ora risparmiamo un po’ di energia!

Ed è salita, passiamo per Trobaso, Cambiasca, Ramello, si passa dall’asfalto ai sentieri stretti, pietraie scalini, salita vera dove a volte si fatica a camminare. Frazioni, case di pietra, pubblico che incita, applaude e carica, emoziona, saluta. E allora uno scambio di battute, chiedo a che ora si debba ripassare per pranzo e i timidi spettatori rispondono che è già pronto!!!!! E avanti, salita!!! Ai ristori acqua da bere, da buttarsi addosso, il caldo arriva subito, la corsa sarà lunga!!! Davvero incredibile la quantità di pubblico che incredulo osserva i passaggi di tanta gente che andrà fino al Rifugio del Pian Cavallone al Vecchio Albergo, al Pizzo Pernice. Ci penso un attimo, in effetti è tanta strada, 35 Km con 1600 metri di dislivello a salire!!!! Ma io cosa ci faccio qui? Mi giro verso Jeni e le pongo la domanda. La sua risposta, sorridendo, è: “guarda, non so nemmeno perché ci sono io qui”! E Jeni è alla sua seconda Maratona della Valle Intrasca. E si sale! Scalini, sentieri, pietraie!!! La Jeni: “eh…in discesa li riprendiamo tutti, io vado fortissimo in discesa!” Io non so se arriverò a fare ancora 10 passi!! Con sorpresa vediamo che il pubblico è sempre presente ed apprezziamo le parole di conforto, preziosissime, la fatica si sente…ma forse così un po’ meno.  Dopo Ponte Nivia, si sale verso Intragna, di li all’Alpe Pizza….e c’è sempre qualcuno ad applaudire noi salutiamo, scambiamo due battute, poi guadiamo all’insù e vediamo una fila di podisti con maglie coloratissime, molto in alto!!! A qualcuno chiediamo dove è la funivia e ci rispondono che oggi c’è sciopero!!!!!!!! Da Alpe Piazza al Rifugio del Pian Cavallone camminiamcorriamo su un sentiero stretto tra le pietre ed alla nostra sinistra…un bel burrone che ci ricorda di fare molta, ma molta attenzione!!!! Ma ogni tanto ci guardiamo in giro e vediamo il Maggiore e le isole, che spettacolo!!!!! Che emozione!! Per un attimo passa la stanchezza! Si intravede il rifugio, l’ennesimo prezioso ristoro e tanta gente che applaude, incita, carica ed emoziona!! Eccoci, spunta dei numeri, un “forza Jeni”, che ci siamo e via, in costa dove si corre!!!! Lo spettacolo continua! Panorama e, la piacevole sorpresa che per la 40esima edizione (e quella dovevo fare io?), hanno allungato il percorso con una bella salita. Ma mi chiedo: non ve ne erano già abbastanza su cui sbizzarrirsi, sudare, scivolare, dire accipicchia o perbacco quanto è lunga? Evidentemente no. Mi faccio un appunto che all’arrivo cercherò chi ha avuto l’idea per fare due chiacchiere! Dai, su avanti saliamo sul Monte Todum!!!! E finalmente…discesa!! Ma che discesa, se la salita era ripida…..questa discesa è ripidissima!! La Jeni, come aveva annunciato, parte con il “passo dello stambecco” e saltella di qui e di la, sorpassando increduli e indecisi podisti, e io….imito anche se i miei saltelli sono “da cinghiale”! Di li a poco le gambe ed i piedi iniziano a soffrire, si ma tanto è discesa!!! Saremo circa al 20esimo kilometro ed accade di tutto: le gambe non hanno più identità, ho le solette delle scarpe che cercano di andarsene, le sistemo e riparto, ad un certo punto Jeni urla “Diego, hai un serpente in mezzo alle gambe!!!” Alcuni podisti, sorpresi mi guardano sorridenti! Mi giro verso Jeni, ringrazio e chiedo spiegazioni e la vedo saltellare sulle punte mentre urla: “è verde, è enorme, aiutoooooo”. Mi passa, molto veloce senza dare spiegazioni. Appena si riprende mi spiega che ho calpestato una enorme serpente, probabilmente letale! Va bè….andiamo avanti….discesa su strada battuta, tante, tantissime radici sulle quali continuo ad inciampare, fino a quando incespico con tutte e due i piedi, volo in avanti e per non sfigurare faccio una capriola e continuo a correre, la Jeni si affianca e mi chiede se lavoravo al circo. Le pietraie e gli scalini del rientro mi sfasciano definitivamente gambe e piedi! Ogni passo è un insieme di dolori, guardo Jeni che….ride…le chiedo come va e lei: ”rido per non piangere”! Probabilmente nei pressi di Miazzina il delirio: a pochi metri da un ristoro troviamo delle persone che mangiano e ci invitano per un bicchiere di vino, birra, salamella….scappo urlando!!!! Poco dopo passiamo in mezzo ad abitazioni con qualcuno che griglia! Il profumo ci annebbia la mente, qualche podista urla che sono dei fuorilegge!!! Siamo quasi a 30 Km, abbiamo perso completamente la lucidità, fa caldo, ma manca poco e non si molla ora!!!! Ancora tanto pubblico che aiuta, ora ogni dosso è una salita, le gambe sembrano piombate!!!! Ma la soddisfazione è tanta e con gli applausi del pubblico riusciamo a tirare l’ultimo kilometro!!! Raggiungiamo una coppia di ragazzi e con un sussulto di orgoglio preghiamo le gambe di fare l’ultimo sforzo e via….che ci si spinge all’arrivo, siamo a Intra, nelle via della partenza, curve strette un piccolo aiuto a Jeni che ha smesso di parlare ma corre e passiamo una coppia che è scoppiata per cercare di starci davanti e arriviamo al tappeto rosso, siamo al traguardo che è una rampa in salita!!!! Ma l’idea del traguardo così….sarà stata della stessa persona che ha allungato la 40esima edizione con una salita? Il soggetto avrà sicuramente patito un’infanzia difficile! Ma ormai ci siamo e siamo emozionati, in cima alla rampa ci danno la medaglia, per noi 4 ore e 43 minuti di passeggiata per le montagne e tante emozioni, stanchezza e qualche dolore. Ma siamo ancora sorridenti, o forse sono smorfie di dolore, ci guardiamo, ci abbracciamo e ci diciamo: “grazie, bellissima corsa, mai più”!!!!! A distanza di qualche giorno, confesso che i dolori stanno passando, ma le emozionino no non passano per il bellissimo percorso, per il calore del pubblico che ti incita come se fossi un campione, il panorama mozzafiato, la soddisfazione che ho avuto per essere riuscito a correre 35 Km in montagna, che per un nuotatore è…tanta roba!!! Tanti, tantissimi sono andati più forte, sono stati più bravi, ma francamente a noi la classifica non importa, complimenti a tutti!!! Il  “mai più” detto all’arrivo è già diventato un “forse”. Come sempre le emozioni vanno oltre il dolore che ho sentito.     

 

 Bollettino: 13 fiacche sotto ai pedi, 11 unghie nere, 6 Lt di acido lattico, paura per il serpente tra le gambe, una capriola plastica con difficoltà 7 e voti altissimi, 1256 radici su cui ho inciampato….a volte con tutti e due i piedi, 32 inviti a pranzo che abbiamo ricevuto durante l’attraversamento di alcune frazioni, 2896 “accipicchia e perbacco” esclamati mentre si correva in su o in giù in sentieri stretti, bellissimi ed a strapiombo,  2589 “guarda che panorama”, urlati mentre si guardava il Maggiore e le isole, non curanti delle difficoltà del sentiero,  tanto ridere…per non piangere…..una bella soddisfazione….questi sono i dati del mio Garmin!!!! Questa è la mia Marathona della Valleintrasca con Jeny Broasca…..che vogliamo condividere con tutti quelli con la passione per la corsa….in particolare con Mariangela De Franco….che fa letteralmente i “salti mortali” per riprendersi dall’infortunio. 

Diego Novella

3^ EDIZIONE “BRANZAK CORRE NEL PARCO DEL TICINO”

3^ EDIZIONE “BRANZAK CORRE NEL PARCO DEL TICINO” – 1 GIUGNO 2014

Bella gara nel Parco del Ticino, ancora una volta l’Atletica Marathon Bellinzago organizza una corsa meritevole sotto ogni aspetto, non di meno la birra per tutti all’arrivo, apprezzata sia da chi “ha faticato” sia da chi si è semplicemente goduto la passeggiata . Alla competizione Fidal, sullo stesso percorso di 11km, si affiancava infatti anche la corsa non competitiva molto partecipata.

Curiosità: la birra al ristoro era offerta dalla Pizzeria le “Tre Bisacce” di Bellinzago il cui titolare, Beria Ivano, ha partecipato alla gara arrivando in decima posizione assoluta, grande tifo per lui che correva in casa.

 Vincitori della gara Fidal: Finesso Paolo, portacolori dell’Atletica Valsesia con il tempo finale di 35’29’’  e Bellan Valeria, che corre per l’Atletica San Marco, in 45’50’’.

Per la Podistica Arona erano presenti l’inossidabile Marco Rossi (22^esimo in 45’47’’), il nostro gelataio preferito Fabrizio Locatelli (28^ in 46’31’’) e io (44^ in 48’22’’) quarta per un…soffio!

La gara era combinata alla prima edizione de “IL GIRO DEI CAMPANILI” di Cameri del 22 maggio scorso.

Lella

CROSS DELLA ROCCA

Sabato 25 e Domenica 26 Ottobre 2014 appuntamento con la 3a edizione del Cross della Rocca

che raddoppia le giornate di gara: il sabato pomeriggio sarà dedicato alle gare per le categorie Junior-Promesse e Seniores M/F mentre allla domenica mattinaspazio a tutte le categorie giovanili: dali esordienti agli allievi.

Lo scenario sarà l’affascinante parco della proprietà Borromea già ammirato nelle prime due edizioni. L’area, attualmente in comodato al Comune di Arona, è stata riportata all’antico splendore grazie all’abnegazione e all’impagabile lavoro svolto da una ventina di volontari. Uun’ulteriore zona del parco potrà sarà utilizzata per il Cross: siamo nella parte più alta, con una spettacolare vista sul sottostante bacino del Lago Maggiore, anche se durante la corsa certo non ci sarà tempo per guardarsi in giro.
Per tutta la durata della manifestazione Podistica Arona allestirà una zona ristoro ma, ricordiamo a tutti i partecipanti la presenza all’interno del parco della “”Corte della Rocchetta”: locale bar che garantirà un servizio di tavola fredda con l’opportunità di sedersi su tavolini interni ed esterni.

 

Iscrizioni e  costi: in fase di definizione

 

Posteggi e accesso:

gli atleti dovranno accedere al parco attraverso l’accesso pedonale di Via Cantoni, parcheggiando le autovetture lungo le vie limitrofi (Via Berrini, Via Cantoni, Zona Oratorio, Via Martiri della Libertà) dove, essendo domenica, non è previsto disco orario. Sarà inoltre disponibile un’ampio parcheggio, di oltre 200 posti auto e gentilmente messo a disposizione dalla famiglia Aghemio, in Via Verbano dopo l’albergo Concorde. ATTENZIONE: L’accesso degli automezzi in Via alla Rocca sarà tassativamente vietato.

Informazioni:

  • info@podisticaarona.it
  • Andrea Ponti 348.8643436 (ore pasti e serali)

 

PROGRAMMA: provvisorio in via di definizione

SABATO 25 POMERIGGIO    
Ora Categoria Anni Percorso
14.30

MASCHILE

SM45 in poi

Nati dal 1969 e anni precedenti 5.000 m
15.15

FEMMINILE

Tutte le categorie

 Nate dal 1996 e anni precedenti 5.000 m
 16.00

MASCHILE

Juniores – Promesse

Seniores – SM35 – SM40

 

 Nati dal 1996 al 1970 (compresi) 5.000 m
 16.45  Premiazioni gare adulti    
       
DOMENICA 26  MATTINO                                            
Ora Categoria Anni Percorso
9.30 Allievi maschile 1997-1998 3.500 m
9.55 Allievi femminile 1997-1998 3.000 m
10.20 Cadetti maschile 1999-2000 2.500 m
10.35 Cadetti femminile 1999-2000 2.000 m
10.50 Ragazzi maschile 2001-2002 1.500 m.
11.05 Ragazzi femminile 2002-2003 1.000 m 
11.20 Esordienti A maschile 2003-2004 600 m 
11.30 Esordienti A femminile 2003-2004 600 m 
11.40 Esordienti B/C maschile  2005-2008 400 m 
11.45 Esordienti B/C femminile 2005-2008 400 m 
12.00 Premiazione gare giovanili     

PASSATORE 2014

Edoardo, Alberto, Angela e Franco … quattro nomi … quattro storie … un unico obiettivo: 100 km!!

Sabato 24 maggio, i nostri Fantastici Quattro hanno partecipato alla 42esima edizione della “100 km del Passatore”; partenza da via dei Calzaiuoli a Firenze ed arrivo, dopo aver attraversato gli appennini tosco-emiliani, in Piazza del Popolo a Faenza.

Come gli eroi della Marvel, i nostri Edoardo “LA COSA”, Angela “LA DONNA INVISIBILE” , Franco “L’UOMO ALLUNGABILE” e Alberto “L’UOMO TORCIA”, hanno affrontato i cento chilometri della competizione con grande tenacia e perseveranza.

Edoardo, oramai alla sua sesta edizione, (ogni anno dice che è l’ultima ma di sicuro è già iscritto all’edizione 2015) ha abbassato il proprio personale di un minuto passando il traguardo di Faenza in 12 ore 47 minuti e 52 secondi, alla media di 7’ 40’’ al km e classificandosi in 680esima posizione.

Angela e Franco, la nostra coppia di ferro, hanno abbassato il loro personale di ben 45 minuti, classificandosi al 821-822esimo posto nella classifica generale e correndo alla media di 7’ 56’’ al km.

Purtroppo Alberto ha dovuto abbandonare la competizione al 70esimo km, a lui un incoraggiamento speciale da parte di tutta la squadra per riprovarci la prossima edizione.

 

Marco Cocchi